di Giovanni Rocco Dairatti
A pedate è un viaggio che raccoglie undici storie di calcio che stanno al limite tra la leggenda e marginalità. Ogni racconto è una partita, e ogni partita è un racconto: c’è spazio per la “Battaglia di Highbury” fra l’Italia e l’Inghilterra nel 1934, per le gesta del grande Torino degli anni Quaranta, per il Brasile di Pelè e Garrincha, per lo Schnellinger dell’Italia-Germania più famosa della storia del calcio. Si parla degli eroi, sì, ma anche dei comprimari, di coloro che si muovevano nella loro ombra; si esaltano le grandi giocate, così come gli errori e i passi falsi che caratterizzano ogni partita (e ogni vita) che si rispetti. Ballestracci racconta gli eventi da un’angolazione speciale, illuminando dettagli e particolari solitamente nell’ombra, andando a puntare lo sguardo su tutto ciò che gira intorno al pallone, che spesso è così strampalato e incredibile che solo in un campo di calcio può accadere.
A pedate è un libro di calcio che sembra un blues, sudato, sofferto, ma anche divertente, magari in undici battute, allo stesso tempo epico e quotidiano, in cui il sudore e il fango vanno a braccetto con il panama e il bastone da passeggio.
Marco Balestracci, A pedate, Mattioli 1885, 2008